Viviamo nell’era digitale. Pertanto disporre di una pagina web è indispensabile. Gli utenti possono informarsi sui nostri prodotti e i nostri servizi in modo libero e autonomo, possono interagire con noi, soddisfare le loro domande e, se disponiamo di un sito online, possono eventualmente soddisfare le loro necessità di acquisto.
Perchè tutto ciò accada è fondamentale, oltre a possedere una pagina web, conoscerne le potenzialità, essere ogni giorno più competitivi e saper individuare i nostri punti di forza e le aree dove migliorarci.
Conoscere i 7 segnali vitali della nostra pagina web diventa quindi basilare.
1- IL NOSTRO SITO WEB DEVE ESSERE SICURO
Qualsiasi sito web deve essere in grado di garantire completa sicurezza per noi e per l’utente. Per questo motivo il nostro sito deve essere munito dei necessari certificati, assicurare che tutti i dati e gli scambi di informazioni siano completamente criptati e quindi, sicuri. Nei giorni scorsi abbiamo dedicato un articolo, molto completo, su questo argomento, se volete approfondire, vi invito a leggerlo, cliccando su questo link: CERTIFICATO SSL: Quando un sito è sicuro.
2- VELOCITÀ DI CARICAMENTO DELLA PAGINA
Sia Google che altri motori di ricerca stanno dando molto peso alla velocità con la quale la nostra pagina diventa visibile per l’utente, sia da desktop che da mobile. Le cause che rallentano lo scaricamento dei dati del nostro sito possono essere molteplici e a volte non semplicissime da risolvere: dobbiamo tuttavia assolutamente prendere coscienza di come stiamo “performando”.
Per conoscere la velocità di caricamento della nostra pagina, esistono online diversi strumenti gratuiti: citiamone alcuni.
- Google search console: Questo è uno strumento che google mette a disposizione con il quale oltre a numerose altre informazioni, ci offre la possibilità di conoscere il tempo impiegato dal browser per visualizzare l’elemento più grande nell’area visibile del nostro sito web. Entrando in google search console, nel menu a sinistra si trova la voce “esperienza con le pagine“. Quì si può individuare esattamente l’ LCP, (acronimo di largest contentful pain.) Google valuta buono un LCP quando questo è al di sotto dei 2.5 sec. Non sono situazioni sempre facili da risolvere e prima o dopo dovremo affrontarle.
- Lighthouse: Anche in questo caso, lo strumento è messo a disposizione da google, e lo troviamo come una delle estensioni di chrome. Oltre a dare informazioni sulla performance della pagina in generale, offre quella particolare sulla velocità di caricamento della pagina. In questo caso tuttavia, non analizza tutto l’insieme ma piuttosto ogni singola pagina. Per attivare lighthouse dovremo installare questa applicazione sul nostro pc. Se la cosa non ci è del tutto famigliare, consiglio di seguire la nostra guida: “Le estensioni di Google, cosa sono e come installarle”. E’ semplice e veloce.
- Page speed insight: Anche questo è uno strumento di google e ci fornisce in maniera molto dettagliata la velocità di caricamento della nostra pagina, includendo una “treemap” che ci permette di valutare davvero tutti i parametri che incidono in questo ambito. Andando sul loro sito potremo digitare il nostro dominio o l’url e, a questo punto, troveremo tutto ciò che ci occorre.
Sul web troveremo moltissime soluzioni e strumenti per monitorare questo “segno vitale” …. Google lo “controlla” dal maggio scorso.
3- TRAFFICO
È molto importante monitorare il traffico della nostra pagina o sito web. Questo ci può indicare quanti quanti sono interessati a saperne di più dei nostri prodotti o servizi… persone interessate o curiose: potenziali clienti.
Il traffico puo provenire da diverse fonti:
Traffico organico: E’ tutto il traffico generato dai motori di ricerca, frutto delle parole chiave posizionate e utilizzate dall’utente.
Traffico direct o diretto: Questa tipologia di traffico proviene da chi ci conosce già e sul browser digita direttamente il nome specifico della nostra pagina o sito web, senza equivoci.
Traffico social: è il traffico proveniente dai social: instagram, facebook, pinterest ecc. o il frutto dei contatti acquisiti da campagne pubblicitarie a pagamento.
Traffico referal: Questo traffico invece proviene da altri siti, motori di ricerca specifici, di cucina, di auto, ecc che dirottano il traffico verso la nostra pagina.
Per monitorare il nostro traffico, si può attingere allo strumento di Google Analytics, dove non solo potremo visualizzare la fonte del nostro traffico ma molte altre informazioni quali i dati demografici, gli interessi personali e i dati geografici, per citarne solo alcuni.
4- PAROLE CHIAVE POSIZIONATE
Le parole chiave, non sono altro che le parole che l’utente digita sul browser per trovare una risposta alle proprie domande. Non è la stessa cosa avere parole chiave sul nostro sito e avere parole chiave posizionate. Così come non è la stessa cosa avere parole chiave semplicemente posizionate e avere parole chiave posizionate in prima pagina o ancor meglio tra le prime 10 posizioni.
Queste informazioni ci servono per poter lavorare meglio su alcune parole chiave piuttosto che su altre.
5- SEO (Search engine optimization)
L’impostazione SEO di una pagina web è determinata da una quantità enorme di altri fattori. Ci sono strumenti che valutano il contenuto SEO di una singola pagina, come può essere SEO YOAST o anche una delle estensioni di google chiamata lighthouse, ma possiamo anche valutare la performance dell’intero sito. Lavorare sul SEO e verificare che le strategie siano prese in considerazione, è determinante per scalare posizioni su Google.
6- CONCORRENZA
Siamo consapevoli che analizzare i dati della nostra concorrenza non ci fa crescere direttamente, ma certamente ci indicherà le relative distanze e quali sono le opportunità che ci si offrono.
7- INDICIZZAZIONE
La nostra pagina web può essere costituita da moltissimi url e ognuno di questi deve essere debitamente indicizzato. Ovvero deve essere presente su Google e disponibile per essere letto e visto dai loro bot. Ricordiamo sempre che il miglior modo di indicizzare un sito al completo, è quello di creare una sitemap. Ancora una volta lo strumento adatto è la Google search console, perché ci permette di visualizzare se una pagina non è indicizzata. Se così fosse, possiamo inoltrare la domanda di indicizzazione.
Per ultimo, vale la pena di ricordare che avere una pagina web di per sé non significa granchè. Sarà fondamentale lavorare costantemente per migliorarla e renderla attiva. Buon lavoro.
Alla prossima settimana.